martedì 29 ottobre 2013

10 MUST-HAVE VINYL RECORDS

Nei giorni scorsi un amico, fresco di giradischi nuovo, mi ha chiesto quali fossero secondo me i primi 10 vinili da acquistare. 


DOMANDONE !



C'ho pensato su, oltre i gusti, oltre i generi...semplicemente 10 album con i quali una nuova collezione partirebbe col botto. 



Beh, io lo farei cominciare con questi.



THE VERVE - Urban Hymns (1997)

"Questa vita è una sinfonia dolceamara: tenti di capirci qualcosa, tenti di fare soldi e poi muori". La band di Richard Ashcroft andò dritta al punto, rilasciando un disco che manifesta la sua solenne grandezza ancora oggi (e lo farà per sempre, potete giurarci).




BEASTIE BOYS - Check Your Head (1992) 

Semplicemente un album d'hip-hop strumentale all'ennesima potenza, saturo di elementi jazz, groovvettini funk e un'aura di psichedelia vagamente 70s che, mista all'efficace utilizzo del sampling, ne fa un disco precursore, interessante e sperimentale che non aveva e non ha assolutamente nulla da invidiare al suo successore, che però ebbe molto più successo.



KRAFTWERK - Autobahn (1974)

Oltre alla bellissima copertina ed al perfetto packaging, questo disco contribuì a rendere il gruppo noto a livello internazionale. Parliamo degli albori dell'elettronica e di una band che viene definita d'avanguardia non per essere di 'difficile ascolto' ma perchè era avanti di almeno un ventennio. Come disse anni fa Derrick May, "la techno altro non è che i Kraftwerk & George Clinton in ascensore".



THE BLACK KEYS - Attack and Release (2008)

La carriera di questo duo dell'Ohio è una dimostrazione di come il blues grezzo e puro possa ancora emozionare decenni dopo la sua invenzione. In un mondo di pulsanti e patterns la chitarra graffiante spesso diventa una necessità: in questo disco non c'è una nota sobria. Stupendo.



RONI SIZE & REPRAZENT - New Forms (1997)

Parliamo di un caposaldo dell'elettronica moderna, uno di quei dischi sconsigliati davanti al caminetto ma perfetto per qualsiasi situazione dinamica. Che sia sesso sfrenato o altro decidetelo voi, ma questo è un vinile che non deve mancare nella vostra collezione. Dai primi frenetici secondi dell'opening track ve ne accorgerete a vostre spese. 



RAMONES - Rocket to Russia (1977)

Come influenzare stilisticamente e musicalmente intere generazioni di bassisti, chitarristi e frontmen in soli 32 minuti. L'album più 'roll' del gruppo, uscito neanche a farlo apposta nell'anno zero delle punk, quel 1977 che tutti avremmo voluto assaporare di persona. 



JAZZANOVA - In Between (2002)

Avete presente 'La nascita di Venere', famosissimo quadro di Botticelli ? Bene, se dovessi dargli una colonna sonora sceglierei questo vinile. Appena lo poggerete sul piatto e partirà la prima track, nel mezzo del dipinto ci sarete voi. L'apoteosi del nu-jazz in un meraviglioso ginepraio di stili. Peccato per l'artwork non all'altezza :(



ELLIOTT SMITH - Either / Or (1997)

Lasciate da parte l'anima inquieta di questo pazzesco artista e concentratevi sulla musica, sulla sua soffice voce capace di emozionare all'inverosimile. Il master del fingerpicking, il 'demone buono' del cantautorato made in U.S.A.
In un negozio di dischi di Toronto qualche anno fa vidi il proprietario commuoversi mentre ne parlava e lo consigliava ad una ragazza, indecisa tra questo ed un vecchio LP dei Flaming Lips. Inutile dirvi quale disco scelse la tipa.



BOARDS OF CANADA - Music Has the Right to Children (1998)

Ero indeciso, in quanto amante alla pari di questo disco e Geogaddi del 2002. Alla fine ho scelto questo semplicemente per un fatto cronologico. Fu il primo album dei BoC ad essere distribuito in tutto al mondo, rendendo palese la genialità ambient-naturalistica del duo scozzese, capace di aperture melodiche sublimi e non solo. Inserire melodie del genere nella complessa struttura delle loro tracks è tutt'altro che facile. Intimo e delicato, Music Has the Right to Children ti tiene sospeso e con un sorriso ebete per tutta la sua durata. Senza droghe. Sublime quiete.



A TRIBE CALLED QUEST - Midnight Marauders (1993)

Alcuni dischi, oltre ad essere ridicolosamente belli, raggiungono un'importanza tale da essere imprescindibili per il proseguo della scena e della storia della musica. Questo è un esempio. Uno stile unico, giunto ad una maturazione inaspettata del trio in questione, rese Midnight Marauders un modello assoluto, lontano da puttane, lustrini, pistole e Limousines, che in quegli anni tra west ed east coast infestavano praticamente ogni disco del genere.



Bella top 10, vero? Bene, ora buon giro su Discogs :P


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